Ebrei e non solo nel ‘Giorno della Memoria’


In occasione del 'Giorno della Memoria' sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole, su quanto e' accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinche' simili eventi non possano mai piu' accadere.
Tra i vari eventi, di no poco rilievo è il contributo dato dalla rappresentazione teatrale che ogni anno in questi giorni la compagnia stabile del teatro Gassman di Oria rappresenta:” Il processo di Shamgorod” scritto da Elie Wiesel(Premio Nobel per la pace nel 1986) che a 15 anni con la sua famiglia fù deportato dai nazisti a Auschwitz.

 

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Da segnalare anche la mostra “Triangoli Viola” in questi giorni in molte città. Durante i 12 anni del regime nazista milioni di persone vennero imprigionate nei campi di concentramento. Per distinguere le varie categorie di prigionieri i nazisti idearono un sistema di distintivi di diverso colore da portare sugli abiti.Ogni deportato aveva un triangolo colorato sulla sua uniforme. I Testimoni di Geova, unico gruppo religioso perseguitato a motivo delle proprie convinzioni religiose già dal 1933.

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I Bibelforscher ricevettero dai nazisti il triangolo di stoffa viola, gli omosessuali quello rosa, i comunisti quello rosso ecc. E' storicamente impossibile menzionare i cattolici e i protestanti fra le "categorie" dei perseguitati in quanto questi erano prevalentemente sostenitori del nazismo e gli stessi carnefici professavano principalmente queste fedi religiose con l'appoggio delle loro gerarchie ecclesiastiche. Ai TdG fu data la opportunità di essere liberati dopo aver firmato una lettara di abiura nel quale si rinnegavano le loro credenze e veniva indicata la loro volontà di diventare soldati dell'esercito. La maggior parte di loro non cedettero nonostante fossero percossi e torturati anche fino alla morte.

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27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata rossa arrivarono ad Auschwitz, scoprirono il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberarono i pochi superstiti. La scoperta e le testimonianze dei sopravvissuti portarono alla luce, per la prima volta, l’orrore del genocidio nazista. Il 27 gennaio è diventato così il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata ogni anno dall’Onu, nei paesi europei e dal 2000 anche nel nostro Paese. La legge italiana la definisce così: «La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ‘Giorno della Memoria’ al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati»Sul filo conduttore del diritto della memoria sono molte le iniziative in tutta Italia.

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