La parabola del elefante e i cechi
La storia del elefante e i cechi, racconta di un sovrano indiano diede al primo ministro l'ordine di radunare nel grande cortile del palazzo imperiale tutti i cechi del regno.
Sono arrivati i cechi? gli hai radunati tutti? Si MAESTA !
Bene, allora adesso introduci elefante. E poi dai ordine ai cechi di toccare elefante.
I cechi erano tanti, l'elefante uno solo, cechi cominciarono a girare, un po' come fanno i musulmani che girano, intorno alla Kaaba alla mecca, toccano elefante, però c'è chi tocca la testa, chi un orecchio, chi la zanna, chi la proboscide, chi il corpo, le zanpe, le natiche, la coda, il ciuffo della coda.
E poi il re chiede come l'elefante. Dite, adesso l'avete toccato? SI MAESTA! Dite com 'è l 'elefante ? I cechi rispondono paragonando l 'elefante ad altri oggetti. Che avevano toccato e che sapevano esistere e che dice una brocca, che dice un setaccio, un arato, un pilastro, un mortaio, una scopa. E naturalmente si mettono a litigare. No, è come una scopa, no, è come un mortaio, no, ecc. Si mettono a litigare, si arrivano addirittura a prendersi a schiaffi.
Il re, guarda il primo ministro, guarda gli altri ministri, guarda i dignitari della religione e preferisce queste parole. Disputano e polemizzano così coloro che vedono soltanto un lato delle cose. Così è per tutti gli ignoranti della vera natura del Dharma.
Lewis J. Selznick, 1916